Recupero crediti Studio PTF

Casi Scuola
Oltre la teoria: esempi pratici dei nostri casi che possono aiutarti

L’esperienza degli altri può essere occasione di insegnamento per noi stessi.

Abbiamo raccolto alcuni casi scuola che abbiamo affrontato nel corso della nostra attività per offrirti preziosi spunti di riflessione sul recupero e la tutela del credito.

I nostri casi scuola

Caso uno

Sei certo che il tuo credito sia recuperabile?

L’importanza di una documentazione ben gestita per il recupero del credito

Caso due

Negoziare: perché non significa rinunciare al credito

Il valore di un approccio personalizzato e “artigianale”.

Caso tre

Saper attendere è la virtù dei forti

Come l’attesa può diventare la migliore strategia.

Caso uno

Sei certo che il tuo credito sia recuperabile?

Il caso in esame è un esempio di come l’attenzione e la cura per la documentazione che attesta il credito sia fondamentale per un recupero certo.

Il cliente in questione non era di fatto in possesso di un DDT firmato, ma di sola fattura, per altro non contestata. Perché tale  situazione rende difficile, se non impossibile, il recupero del credito?

Secondo la legge, se non si è in possesso di un DDT firmato, come prova dell’ordine effettuato dal debitore, malgrado la fatturazione ricevuta dalla controparte e non contestata, per lo stato italiano non vi sono elementi sufficienti che attestano la presenza di un effettivo credito da recuperare.

Si tratta di una circostanza in cui il creditore, per sua stessa negligenza, non può che appellarsi all’onestà della controparte, non avendo provveduto in via preventiva ad accertare con una documentazione in regola la presenza di un credito non incassato.

Cosa ci insegna questo caso scuola?

Prima di trovarsi in un caso di insolvenza, è importante gestire con molta attenzione la documentazione relativa al credito, che assume in questo caso una prova inconfutabile della presenza di un mancato pagamento, e dunque un elemento utilizzabile legalmente per ottenere l’incasso.

Caso due

Negoziare: perché non significa rinunciare al credito

Il caso in esame riguarda un credito insoluto che è stato inizialmente gestito legalmente. Nel momento in cui la controparte, dopo aver proceduto alla restituzione di parte del debito, si è resa irreperibile, l’iter legale si è trovato di fronte ad un ostacolo invalicabile e si è per forza di cose concluso. Il cliente, a questo punto, promuove un rinnovo dell’azione di recupero stragiudiziale. Grazie ad uno studio attento del caso, siamo riusciti ad entrare in contatto con la controparte, e attraverso l’apertura di un dialogo, siamo riusciti ad ottenere il saldo delle more entro i 15 giorni successivi. Il cliente è riuscito così ad ottenere non solo la restituzione del proprio credito, ma anche il saldo di spese ed interessi.

Cosa ci insegna questo caso scuola?

Nonostante l’iter legale avesse portato un certo risultato, spesso è possibile, attraverso altre metodologie, raggiungere il massimo risultato, anche a fronte di un periodo di tempo più lungo.

Ricordiamo, infatti, che la velocità, nell’ambito del recupero crediti, non è sempre un vantaggio e non sempre porta al miglior risultato possibile. Solo attraverso una strategia ad hoc, basata più sulla sensibilità e la flessibilità, è possibile raggiungere determinati risultati, spesso persino con un minore dispendio di risorse.

Questo caso scuola è uno degli esempi più rappresentativi del modo in cui Studio PTF opera: oltre il mero iter, al di là dei processi prestabiliti, tipici dell’azione legale, andiamo a creare la strada più favorevole per raggiungere il tuo credito, facendo quel qualcosa di diverso che permette di ottenere un risultato diverso.

Caso tre

Saper attendere è la virtù dei forti

In questo caso in esame, vi è una controparte che versa in gravi difficoltà economiche: risulta nullatenente e si è reso peraltro irreperibile. Altri creditori hanno cercato di recuperare il loro credito attraverso azioni legali, con l’unico risultato di aver speso ulteriore denaro (e tempo) per giungere ad un esito negativo e alla inevitabile chiusura dell’azione.

Con la medesima controparte, noi di Studio PTF siamo ancora in contatto telefonico. Grazie ad un approccio differente, più morbido e sensibile, siamo venuti a conoscenza delle difficoltà in cui la controparte versa e abbiamo scelto di restare in contatto in attesa di ricevere notizie su un miglioramento della sua condizione economica.

Perché abbiamo scelto di procedere in questo modo?

Il recupero del credito non è un processo statico e meccanico: dietro ogni casistica vi sono sempre delle persone, la cui situazione può evolvere. Di fronte ad un’azione legale, una persona in serie difficoltà è certamente portata ad assumere una posizione “difensiva”, ma un approccio diverso può condurre ad un dialogo e ad un risultato diverso.

Scegliendo di mantenere un contatto, la controparte dimostra di avere l’effettiva intenzione di saldare il proprio debito, ma di non averne attualmente le possibilità. A fronte di un’eventualità in cui il credito viene definitivamente abbandonato, è certamente più vantaggioso scegliere di attendere e di mantenere un dialogo collaborativo, mantenendo aperta la possibilità di un futuro recupero.

Anche se non abbiamo ancora recuperato, il nostro risultato ha permesso al nostro cliente di spendere molto di meno rispetto agli altri creditori, e di conservare persino un contatto con la controparte insolvente, cosa che può rivelarsi una valida opportunità di recupero.

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