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    SERCOM LIFT SERVICE SRL
    TESTIMONIANZA RILASCIATA DA FEDERICA VALENTE, responsabile ufficio amministrazione (rapporti con cliente e gestione cashflow)

    I vantaggi della collaborazione con STUDIO PTF sono sicuramente nella preanalisi iniziale, gratuita, dalla quale ci viene indicato se il credito sia recuperabile o meno e quali sono i costi per la pratica; poi sicuramente abbiamo recuperato serenità e tempo, che ho potuto utilizzare per seguire i miei clienti e svolgere il mio lavoro in modo più efficace.

    AZZEN S.A.S. di Andrea Azzimonti
    TESTIMONIANZA DI ANDREA AZZIMONTI, socio accomandatario

    Ci è piaciuta la vostra formula: il parere preventivo della recuperabilità del credito è molto utile, permette di procedere solo per i crediti per cui ne valga la pena, quando c’è una reale possibilità di recupero. […]  Siamo rimasti soddisfatti: il vostro costo è accessibile, abbiamo risparmiato tempo e sangue amaro non dovendo continuamente sollecitare i nostri debitori perché pagassero.

    CE.BA. IMPIANTI SRL
    TESTIMONIANZA RILASCIATA DA R.C. (referente amministrativo)

    “Non volevamo rassegnarci, anche se il debitore sembrava sparito. Siamo stati convinti dai vostri modi schietti, trasparenti e dalla spiegazione della strategia.
    Siamo rimasti soddisfatti perché avete confermato quanto ci avevate detto e perché i risultati sono stati positivi: siamo riusciti a recuperare.

    9REN PEOPLE SRL
    Testimonianza rilasciata dalla dott.ssa Elena Nicola, Responsabile Amministrazione, Finanza e Controllo

    “Dopo un incontro conoscitivo, affidiamo a Studio PTF il recupero di alcune posizioni. Le attività svolte risultano efficaci e si chiudono velocemente con il recupero del credito vantato. […] Ci dichiariamo sostanzialmente soddisfatti dell’attività di recupero svolta.

    TECNOCARRELLI SRL
    Testimonianza di Valeria Viganò, ufficio amministrazione

    Siamo rimasti soddisfatti perché abbiamo verificato il raggiungimento dei nostri obiettivi anche in posizioni che avevamo già gestito direttamente e per le quali non avevamo ottenuto granché. Soprattutto, abbiamo capito che esternalizzare significa risparmiare molto tempo, ottenere prima quanto dovuto e potersi dedicare ad altro.

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    Un caso di successo raccontato da chi ha scelto di affidarsi a Studio PTF per il recupero del suo credito.

    Domande frequenti sul recupero crediti

    Assegno su piazza e fuori piazza

    È una differenza che deriva dalla compilazione del campo “luogo” nel momento della riscossione dell’assegno bancario. Se il luogo di riscossione inserito coincide con il Comune nel quale ha sede l’agenzia dell’Istituto bancario in cui l’emittente ha il conto corrente allora l’assegno si definirà “su piazza”, se è diverso sarà “fuori piazza”.
    È una distinzione importante perché cambiano i termini per mandare all’incasso l’assegno stesso: 8 giorni nel primo caso, 15 nel secondo.
    Decorsi questi termini, l’emittente potrà revocare l’ordine di pagamento e in questo modo verranno meno alcune tutele che ne accompagnano la riscossione a favore del beneficiario, prima fra tutte la possibilità di levare protesto. Resterà comunque il diritto del creditore di ottenere il pagamento.
    Se vuoi saperne di più, contattaci.

    Assegno emesso senza provvista o senza autorizzazione

    L’assegno bancario è un mezzo di pagamento che viene utilizzato dal titolare di un conto corrente bancario o postale se autorizzato dalla Banca. Può essere utilizzato al posto del denaro contante e permette la cosiddetta tracciabilità del trasferimento di denaro, poiché esso avverrà solo attraverso un intermediario finanziario autorizzato.
    Potranno però verificarsi due episodi che tra l’altro verranno segnalati al sistema bancario (alla cosiddetta C.A.I.- centrale di allarme interbancario): l’emissione di assegno senza provvista, ovvero quando l’assegno di dice “scoperto” perché al momento dell’incasso non ci sono abbastanza fondi sul conto corrente dell’emittente per il pagamento del beneficiario e l’emissione di assegno senza autorizzazione, ovvero quando la banca aveva revocato all’emittente la possibilità di emettere assegni. In entrambi i casi la banca provvederà a levare protesto per tutelare il diritto di credito del
    beneficiario. L’assegno emesso senza provvista potrà essere pagato (e la segnalazione in CAI sanata)
    ma solo attraverso il pagamento dell’importo dovuto maggiorato del 10%.
    Ti trovi in questa situazione e non sai cosa fare? Contattaci.

    Protesto bancario

    Il protesto di un assegno è un atto pubblico formale disposto e accertato da un pubblico ufficiale, notaio o segretario comunale,
    nei confronti di chi abbia emesso un assegno senza fondi a copertura
    sul proprio conto o per mancata autorizzazione ad emettere assegni.
    È un pregiudizievole grave, poiché segnala a chi ne abbia interesse, per esempio nell’acquisto di un bene, nell’ottenimento di un finanziamento, ecc. che il nominativo protestato ha avuto problemi di solvibilità, non è un “buon pagatore”. Se vuoi saperne di più, contattaci.

    Scadenza dell’assegno bancario

    Trascorso il termine per l’incasso, per i sei mesi successivi, l’assegno conserva la validità di titolo esecutivo contro la persona che lo ha emesso.
    Il che significa che può essere normalmente incassato presso la banca; se sul conto corrente non vi fosse la giacenza necessaria per pagarlo (se c’è, la banca lo paga normalmente), l’emittente non incorre in alcuna penale, ma la situazione è equiparabile a quella di una cambiale: ossia il beneficiario dell’assegno potrebbe direttamente procedere con l’esecuzione forzata (pignoramento). Si parla di azione cartolare. Una volta che sia prescritto questo termine, l’assegno non è più considerato titolo esecutivo e il beneficiario dovrà richiedere l’emissione un decreto ingiuntivo per il recupero del suo credito: in questo caso l’assegno sarà parificato ad un riconoscimento di debito. Se non hai mandato all’incasso l’assegno nei termini dell’azione cartolare, contattaci.

    Quando un credito non è più esigibile?

    È la legge a stabilire quando non sia più possibile richiedere il pagamento di un credito altrimenti esigibile: si parla di prescrizione, ovvero di estinzione. Ciò significa che il titolare di un diritto di credito non potrà più chiedere il pagamento dello stesso e ciò avviene per inerzia del creditore, perché è trascorso il tempo previsto dalla legge per chiedere l’adempimento dell’obbligazione senza che lui lo abbia chiesto.
    Generalmente questo termine corrisponde a 10 anni, ma è possibile che per alcune categorie di credito siano previsti termini inferiori, come stabilito nell’art. 2946 c.c. e seguenti.
    Se vuoi avere un’indicazione precisa contattaci e valuteremo senza alcun costo se il tuo credito sia esigibile.

    Come recuperare un credito?

    Una buona risposta non può che partire dalla tipologia di credito che si deve recuperare. Ci sono mille siti in cui verrete reindirizzati per avere ogni dettaglio su credito certo, liquido ed esigibile, su titolo esecutivo, pignoramento presso terzi o ipoteca immobiliare, ma se il vostro credito rientra nei cosiddetti microcrediti o sono trascorsi meno di sei mesi dalla sua formazione allora tutto questo sarà inutile: quello che vi serve sapere è che in questo caso la strategia più efficace sarà stragiudiziale e richiederà il continuo e incessante sollecito del pagamento presso il debitore, una buona dose di calma e la possibilità di accordare pagamenti dilazionati per qualche mese. Strategia completamente diversa per un credito datato, nel caso in cui non siamo più riusciti a rintracciare il debitore o nel caso in cui quest’ultimo abbia avanzato pretesti ed eccezioni. Sei disposto a rischiare di perdere i tuoi soldi per non aver scelto la strategia più efficace. Non ci si può permettere di improvvisare.
    Contattaci per saperne di più.

    Quanto costa una pratica per recuperare un credito?

    Non esiste una risposta univoca, ma certamente il recupero stragiudiziale del credito è meno costoso perché non prevede le spese di giudizio e può essere svolto (bene?) anche dal creditore in proprio. Dipende dalla situazione, solo la valutazione di un valido professionista saprà suggerirti la strategia più efficace per il caso specifico.
    Ricorda però che nessuno può garantirti il recupero del credito, è un’attività che non dipende solo dall’efficienza di chi la svolge, ma da fattori esterni a volte imprevedibili.
    Contattaci per avere un preventivo gratuito dei nostri costi.

    Come evitare la prescrizione di un credito?

    Bisogna anzitutto verificare in base alla specifica tipologia di diritto quale sia il termine di prescrizione. A quel punto, prima che quel termine sia trascorso, bisogna sollecitare l’adempimento dell’obbligazione attraverso una comunicazione (meglio una raccomandata r.r.) datata e firmata dal creditore dalla quale si evinca in modo inequivocabile la volontà che il debitore provveda al pagamento di uno specifico debito (che deve essere indicato nella comunicazione stessa). In questo modo, attraverso la cosiddetta messa in mora del debitore, si interrompe la prescrizione e si può decidere come meglio agire per recuperare il proprio credito senza paura di perderlo.
    Se non sei sicuro che le tue attività abbiano interrotto i termini prescrizionali del tuo credito, contattaci.

    Domande frequenti sul recupero crediti

    Assegno su piazza e fuori piazza

    È una differenza che deriva dalla compilazione del campo “luogo” nel momento della riscossione dell’assegno bancario. Se il luogo di riscossione inserito coincide con il Comune nel quale ha sede l’agenzia dell’Istituto bancario in cui l’emittente ha il conto corrente allora l’assegno si definirà “su piazza”, se è diverso sarà “fuori piazza”.
    È una distinzione importante perché cambiano i termini per mandare all’incasso l’assegno stesso: 8 giorni nel primo caso, 15 nel secondo.
    Decorsi questi termini, l’emittente potrà revocare l’ordine di pagamento e in questo modo verranno meno alcune tutele che ne accompagnano la riscossione a favore del beneficiario, prima fra tutte la possibilità di levare protesto. Resterà comunque il diritto del creditore di ottenere il pagamento.
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    Assegno emesso senza provvista o senza autorizzazione

    L’assegno bancario è un mezzo di pagamento che viene utilizzato dal titolare di un conto corrente bancario o postale se autorizzato dalla Banca. Può essere utilizzato al posto del denaro contante e permette la cosiddetta tracciabilità del trasferimento di denaro, poiché esso avverrà solo attraverso un intermediario finanziario autorizzato.
    Potranno però verificarsi due episodi che tra l’altro verranno segnalati al sistema bancario (alla cosiddetta C.A.I.- centrale di allarme interbancario): l’emissione di assegno senza provvista, ovvero quando l’assegno di dice “scoperto” perché al momento dell’incasso non ci sono abbastanza fondi sul conto corrente dell’emittente per il pagamento del beneficiario e l’emissione di assegno senza autorizzazione, ovvero quando la banca aveva revocato all’emittente la possibilità di emettere assegni. In entrambi i casi la banca provvederà a levare protesto per tutelare il diritto di credito del
    beneficiario. L’assegno emesso senza provvista potrà essere pagato (e la segnalazione in CAI sanata)
    ma solo attraverso il pagamento dell’importo dovuto maggiorato del 10%.
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    Protesto bancario

    Il protesto di un assegno è un atto pubblico formale disposto e accertato da un pubblico ufficiale, notaio o segretario comunale,
    nei confronti di chi abbia emesso un assegno senza fondi a copertura
    sul proprio conto o per mancata autorizzazione ad emettere assegni.
    È un pregiudizievole grave, poiché segnala a chi ne abbia interesse, per esempio nell’acquisto di un bene, nell’ottenimento di un finanziamento, ecc. che il nominativo protestato ha avuto problemi di solvibilità, non è un “buon pagatore”. Se vuoi saperne di più, contattaci.

    Scadenza dell’assegno bancario

    Trascorso il termine per l’incasso, per i sei mesi successivi, l’assegno conserva la validità di titolo esecutivo contro la persona che lo ha emesso.
    Il che significa che può essere normalmente incassato presso la banca; se sul conto corrente non vi fosse la giacenza necessaria per pagarlo (se c’è, la banca lo paga normalmente), l’emittente non incorre in alcuna penale, ma la situazione è equiparabile a quella di una cambiale: ossia il beneficiario dell’assegno potrebbe direttamente procedere con l’esecuzione forzata (pignoramento). Si parla di azione cartolare. Una volta che sia prescritto questo termine, l’assegno non è più considerato titolo esecutivo e il beneficiario dovrà richiedere l’emissione un decreto ingiuntivo per il recupero del suo credito: in questo caso l’assegno sarà parificato ad un riconoscimento di debito. Se non hai mandato all’incasso l’assegno nei termini dell’azione cartolare, contattaci.

    Quando un credito non è più esigibile?

    È la legge a stabilire quando non sia più possibile richiedere il pagamento di un credito altrimenti esigibile: si parla di prescrizione, ovvero di estinzione. Ciò significa che il titolare di un diritto di credito non potrà più chiedere il pagamento dello stesso e ciò avviene per inerzia del creditore, perché è trascorso il tempo previsto dalla legge per chiedere l’adempimento dell’obbligazione senza che lui lo abbia chiesto.
    Generalmente questo termine corrisponde a 10 anni, ma è possibile che per alcune categorie di credito siano previsti termini inferiori, come stabilito nell’art. 2946 c.c. e seguenti.
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    Come recuperare un credito?

    Una buona risposta non può che partire dalla tipologia di credito che si deve recuperare. Ci sono mille siti in cui verrete reindirizzati per avere ogni dettaglio su credito certo, liquido ed esigibile, su titolo esecutivo, pignoramento presso terzi o ipoteca immobiliare, ma se il vostro credito rientra nei cosiddetti microcrediti o sono trascorsi meno di sei mesi dalla sua formazione allora tutto questo sarà inutile: quello che vi serve sapere è che in questo caso la strategia più efficace sarà stragiudiziale e richiederà il continuo e incessante sollecito del pagamento presso il debitore, una buona dose di calma e la possibilità di accordare pagamenti dilazionati per qualche mese. Strategia completamente diversa per un credito datato, nel caso in cui non siamo più riusciti a rintracciare il debitore o nel caso in cui quest’ultimo abbia avanzato pretesti ed eccezioni. Sei disposto a rischiare di perdere i tuoi soldi per non aver scelto la strategia più efficace. Non ci si può permettere di improvvisare.
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    Non esiste una risposta univoca, ma certamente il recupero stragiudiziale del credito è meno costoso perché non prevede le spese di giudizio e può essere svolto (bene?) anche dal creditore in proprio. Dipende dalla situazione, solo la valutazione di un valido professionista saprà suggerirti la strategia più efficace per il caso specifico.
    Ricorda però che nessuno può garantirti il recupero del credito, è un’attività che non dipende solo dall’efficienza di chi la svolge, ma da fattori esterni a volte imprevedibili.
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    Bisogna anzitutto verificare in base alla specifica tipologia di diritto quale sia il termine di prescrizione. A quel punto, prima che quel termine sia trascorso, bisogna sollecitare l’adempimento dell’obbligazione attraverso una comunicazione (meglio una raccomandata r.r.) datata e firmata dal creditore dalla quale si evinca in modo inequivocabile la volontà che il debitore provveda al pagamento di uno specifico debito (che deve essere indicato nella comunicazione stessa). In questo modo, attraverso la cosiddetta messa in mora del debitore, si interrompe la prescrizione e si può decidere come meglio agire per recuperare il proprio credito senza paura di perderlo.
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