Recupero Crediti Stragiudiziale e Giudiziale: Le Differenze

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Che cos’é il recupero crediti

Il recupero crediti è quella fase del Credit Management che corrisponde all’insieme delle attività volte alla riscossione di crediti insoluti, ovvero la possibilità per una società di rientrare in possesso della propria liquidità aziendale in tutto o in parte, rientrando in possesso di un proprio credito. 

Essenzialmente si è soliti distinguere in recupero crediti stragiudiziale e giudiziale, dando un’interpretazione anche di aggravante dell’uno rispetto all’altro, mentre vedremo che si tratta di attività diverse, a volte consecutive, altre invece a se stanti. 

La scelta dovrebbe essere frutto di una valutazione del singolo credito e non rispondere ad un iter prestabilito.

Metodo non significa applicare ad ogni situazione lo stesso iter, ma saperlo personalizzare in base alle sue peculiarità.

Recupero Crediti Stragiudiziale 

Il recupero crediti stragiudiziale è il tentativo bonario di soluzione della problematica di insoluto che si realizza all’esito dell’analisi preliminare di verifica dei requisiti necessari perché si possa procedere con il recupero (valutazione che riguarda in primis il credito, perchè sia esigibile, e il debitore, se sia solvibile e reperibile) anche il ricorso a indagini ad hoc. 

Si tratta di una procedura bonaria basata su una messa in mora seguita da solleciti telematici (sms, e-mail e anche messaggi Whatsapp), phone collection tramite professionisti. In via residuale si ricorre anche all’esazione domiciliare con il quale viene incaricato un esattore di recarsi direttamente presso il domicilio del debitore. 

Questa fase richiede una buona formazione dell’operatore alla negoziazione perché richiede deve essere eseguita professionalità, empatia e attenzione anche al debitore, per gestire e superare eventuali contestazioni e trovare soluzioni idonee per permettere al debitore di pagare il creditore, spesso tramite rateizzazioni. 

Recupero Crediti Giudiziale

Il recupero crediti giudiziale è una fase precisa, che si instaura rappresentati da un avvocato rivolgendosi ad un Giudice che dovrà accertare se il credito sia certo, liquido ed esigibile e che ci siano le condizioni per l’adempimento da parte del debitore. 

E’ essenzialmente costituito da un ricorso per decreto ingiuntivo, tramite il quale il Giudice intima il pagamento al debitore, il quale, entro 40 giorni dalla notifica del decreto, può proporre opposizione: in questo caso si instaura una causa ordinaria sull’esistenza del credito. 

All’esito della procedura, si potrà anche arrivare a richiedere il pignoramento dei beni del debitore insolvente, laddove questi nonostante la decisione del Giudice che lo vede soccombente non provveda autonomamente. 

Differenze tra recupero crediti stragiudiziale e giudiziale

La scelta tra recupero crediti stragiudiziale e giudiziale dipende dalle circostanze e dagli obiettivi che si vogliono raggiungere, nonché dalla valutazione dell’effettiva solvibilità del debitore.

Indicativamente se i valori non presentino motivi di allarme o casistiche di forte irregolarità, è consigliabile preferire ricorrere al recupero stragiudiziale, sia perché una gestione bonaria della situazione offre di raggiungere risultati efficaci con costi decisamente inferiori rispetto alla strategia giudiziale con tempistiche più rapide, sia perché  in una fase amichevole spesso il debitore fa emergere in modo più chiaro e sincero le problematiche che hanno condotto all’insolvenza, permettendo di superarle. 

Il ricorso al recupero giudiziale in questo caso giunge quando i tentativi di definizione bonaria siano falliti oppure in quelle (rare) situazioni in cui appare sin dalla valutazione iniziale del credito come inevitabile e più efficace adire le vie giurisdizionali, saltando dunque il recupero stragiudiziale. 

Capita anche che, sempre nella valutazione iniziale del debitore si accerti che non esistono beni o patrimoni da aggredire: in questo caso una procedura giudiziale seppur vincente non permetterebbe alcun recupero coatto e quindi sarebbe opportuno valutare se intraprendere un’azione giudiziale “monca” o se fare un tentativo di recupero bonario cercando un accordo.

Conclusioni

La scelta della tipologia di recupero è materia delicata, richiede una certa dose di esperienza e di sensibilità, per riconoscere da subito le peculiarità del credito, saper stimare obiettivi e risultati probabili e decidere quale strumento sia più efficace. 

E’ una scelta non facile ma necessaria perché il recupero crediti non sia solo una scelta di giustizia ma consenta al creditore di ottenere quello che gli spetta.

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