Recupero crediti a nullatenente: cosa sapere

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Introduzione

Il termine nullatenente è molto utilizzato, anche impropriamente e furbescamente, dai debitori e poco considerato normalmente dai creditori. Si riferisce a un debitore (normalmente si intendono persone fisiche) che non disponga di patrimonio, redditi o diritti che gli permettano di far fronte alle sue obbligazioni ovvero monetizzabili nell’ipotesi di giungere in fase giudiziale all’esecuzione. 

In relazione a questo, intervengono poi tutte le eccezioni per le quali, pur in presenza di beni apparentemente aggredibili, ci si trova nell’impossibilità di fare alcunchè: è il caso di beni gravati da garanzie reali (per esempio ipoteche bancarie per erogazione di mutui), beni sui quali pendano già precedenti esecuzioni (è già in corso il pignoramento di un creditore arrivato prima) e ancora beni protetti da fondi patrimoniali o trust. Ebbene, in questi casi – ma non solo – anche se il debitore appare capiente, in realtà ai fini del recupero credito non potrà essere immediatamente solvente, potendolo quindi ricomprendere nella categoria dei nullatenenti. Temporaneamente o permanentemente.

Sfide del recupero crediti da Nullatenenti

Nel caso in cui un debitore non appare in grado di far fronte alle proprie obbligazioni, dobbiamo allora valutare, con attenzione e oggettivamente, se questa incapacità possa protrarsi nel tempo. Stabilire questo non è cosa di poco conto e sarebbe opportuno farsi aiutare con una valutazione, sulla situazione specifica, da un Credit Analist perchè una scelta sbagliata in questo specifico punto può portare ad azioni inutili, costi senza un senso, oltre che false speranze di recupero. 

Le casistiche possono essere varie ma la strategia che insieme al Credit Analist si andrà a scegliere sarà una sola. Condivisa, motivata e sempre variabile nel tempo con l’inserimento di nuovi elementi o semplicemente il trascorrere del tempo stesso. Sarà pertanto fondamentale che il professionista che si prende carico dell’azione di recupero la porti con responsabilità sino al termine naturale, al fine di responsabilizzare il professionista che si sceglie, ottimizzare i costi legati al recupero e, si spera, i risultati. Il cambio del professionista è sempre possibile ma solo se si è costretti a farlo per mancanza di fiducia sul suo operato. 

E’ importante ricordare che, a seconda della tipologia di credito, vige un periodo durante il quale permane, in capo al creditore, la possibilità di chiedere l’adempimento della controparte. Si parla nello specifico di termine di prescrizione, cioè di un momento, spostato nel tempo, oltre il quale il titolo di credito vantato perderà ogni valore e non sarà più aggredibile, termine che è prorogabile, interrompendone il computo, tramite intimazioni di pagamento e diffide, notificate nei modi di legge (raccomandate con ricevuta di ritorno o pec). 

Come si procede

Spessissimo, in presenza di sospetto di nullatenenti, potrebbe rivelarsi essere vantaggioso economicamente e semplificativo, per il creditore, partire da un’azione stragiudiziale di recupero crediti.  

In caso di esito negativo si dovrà ricorrere alla costruzione di una vera e propria strategia recuperativa con l’aiuto di un professionista esterno del settore. Un Credit Analyst. 

Per fare una corretta e oggettiva valutazione della situazione bisognerà sempre prima accertarsi, senza dubbi, di essere davanti realmente a un nullatenente. Si procede con alcune indagini patrimoniali (anzitutto un’informativa sull’esistenza di redditi da lavoro dipendente o pensione, poi un’indagine a catasto per verificare l’esistenza di beni immobiliari, quindi indagini sulla presenza di eventuali rapporti bancari). Dato che queste informazioni hanno un costo, che al momento si sta sommando a una perdita, sarà fondamentale ponderare bene cosa sia utile ricercare. Anche in questa fase il Credit Analist è una figura chiave che evita di fare acquisti incauti mossi dall’impulso emotivo più che dalla reale necessità. Senza considerare disparati costi e qualità delle informazioni che si possono trovare on-line.

Di tutte queste indagini possono essere incaricate delle società munite di apposita licenza investigativa (ex art 134 TULPS) che forniranno dati certi di partenza per l’analisi del prosieguo ovvero, finalmente, la strategia di recupero più idonea, formata da elementi oggettivi, quali le informazioni raccolte e soggettivi, quali le necessità personali della parte creditrice. Sarà poi bravura e capacità del Credit Analist andare a interpretare correttamente le informazioni raccolte legandole al caso specifico e indicare cosa potrebbe realmente accadere (condizionale d’obbligo).

Un caso pratico di recupero indiretto verso un nullatenente: 

Un figlio, intercettata una nostra comunicazione diretta al padre, dopo una serie di telefonate e allo scopo di liberare il padre da una preoccupazione, senza accollarsi il debito, decide di intervenire attivamente nella risoluzione della questione. Qui sarà ancora una volta fondamentale, oltre l’azione di un ottimo negoziatore stragiudiziale, la valutazione del Credit Analist per una corretta valutazione del risultato prospettato in base allo scenario che abbiamo.

Un caso pratico di recupero diretto verso un, in origine, nullatenente: 

Una ragazza giovane, dopo una breve e positiva esperienza da dipendente, decide di aprire un bar.

Ben presto si accorge che essere una brava barista non significa conoscere tutto gli aspetti che un imprenditore deve tenere in considerazione.  In pratica pensava che aprendo un suo bar avrebbe continuato a fare la barista non considerando, o sottovalutando, che da quel momento avrebbe iniziato a fare principalmente un altro lavoro, l’imprenditore. Per sua fortuna la ragazza è capace di capire che non sia quella la sua strada e decide di chiudere lasciando però qualche debito qua e là per i lavori che ha voluto far fare di personalizzazione del locale. Partono le azioni di recupero da parte dei creditori. Alcuni procedono con azioni legali che non portano a nulla in quanto la ragazza come da premessa è nullatenente, altri iniziano a fare delle informazioni scoprendo che ci sia ben poco da poter prendere e decidendo di rinunciare al credito. Infine alcuni decidono di avviare azioni di recupero stragiudiziali facendo valutare la cosa da un professionista del settore che, a valle del primo tentativo, suggerisce un secondo tentativo a un termine prestabilito dettato dai dati raccolti dall’esito del primo tentativo dell’esperienza. Il secondo tentativo è stato fatto a un anno e mezzo di distanza. La ragazza è ora segretaria di un’azienda e al ricevimento della seconda messa in mora decide di pagare tutto con spese e interessi.

Conclusioni

Come abbiamo potuto constatare questi due casi (tra i molti possibili) evidenziano un fattore che li accomuna, l’età del soggetto debitore. In caso di nullatenenti è questo infatti un elemento chiave, non solo per la scelta della strategia più opportuna (soldi che si investiranno nell’azione di recupero che dovrebbero essere proporzionali il più possibile al presunto reale risultato) ma anche nella valutazione del risultato ottenibile e ottenuto!

Anche questo è Recupero Crediti!

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