L’importanza dell’analisi del credito per la prevenzione del recupero crediti

Analisi del credito per la prevenzione del recupero crediti. 2

Che cos’è l’analisi del credito

Chiunque abbia avuto a che fare con una banca per l’erogazione di un prestito o per una linea di credito ha sentito parlare di analisi del credito, ovvero dell’attività di valutazione delle capacità di una controparte di restituire il credito che si intende approvare. L’analista è chiamato a determinare il merito creditizio di imprese e privati, valutandone la solvibilità in base ad una serie di criteri qualitativi e quantitativi, tra cui il livello di rischio (il rischio che il creditore non recuperi i fondi prestati/le somme fatturate). L’analisi del credito permette quindi di dare delle indicazioni sulla capacità dei clienti di rispettare e onorare gli obblighi finanziari e determina i termini dell’affidamento del cliente, ivi compreso gli importi affidabili (entro i quali operare) e le tempistiche di rientro. L’analisi del credito assegna al cliente il suo rating, cioè il giudizio sul suo merito creditizio.

È questo valore (che deve essere costantemente monitorato nel tempo) a determinare il cosiddetto RISCHIO DI CREDITO, cioè il rischio che il debitore non sia in grado di adempiere alla propria obbligazione finanziaria (non possa pagare la fattura ricevuta per servizi o beni acquistati, o non possa restituire il prestito ricevuto).

Quali sono i benefici per l’azienda 

È proprio per prevenire il rischio di credito (o almeno per cercare di farlo, perché non tutti gli scenari finanziari sono ipotizzabili, basti vedere cosa è successo negli ultimi anni) che l’analisi diventa uno strumento insostituibile: non basta affidarsi a rating standard calcolati sulla base di rapporti matematici. Oggi più che mai l’intervento esperto dell’analista del credito consente di mettere in comunicazione quei valori, spesso facendo delle proiezioni sull’andamento futuro, alla luce dei dati passati, della reputazione del soggetto analizzato e del panorama creditizio di ogni singolo settore produttivo, perché la situazione economico-finanziaria non è la stessa in ogni settore economico e in ogni Regione.

Ecco allora che per il creditore, l’imprenditore o anche il privato conoscere la controparte diventa un modo per determinare i termini di quel rapporto e le modalità con cui gestirlo, magari adottando un particolare sistema di pagamento, o concedendo un fido solo fino ad un certo importo o richiedendo delle garanzie accessorie a maggior tutela.

Qual è il processo di un’analisi del credito

Un passo essenziale da compiere è quello di sviluppare dei modelli di Scoring. L’obiettivo è quello di distinguere i clienti, in fase di valutazione, tra solidi e meno solidi, sulla base delle informazioni a disposizione, determinando per ciascuno di essi un giudizio sintetico sul suo grado di solvibilità, per cercare di capire in anticipo quali eventi potrebbero determinarne il default.

Per sviluppare bene un sistema su come si misura il rischio di default, si devono tenere presenti molte informazioni, per esempio, i bilanci, il budget, gli insoluti, il piano industriale e l’organizzazione aziendale.

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Fatture insolute, clienti irreperibili e ritardi nella riscossione sono problemi ormai all’ordine del giorno, che rischiano di mettere in crisi anche le imprese più solide. Ecco perché è fondamentale non sottovalutare queste circostanze ma, anzi, avere piena consapevolezza dei meccanismi utili a proteggere i propri guadagni e attuare il prima possibile strategie adeguate per tutelare il valore del proprio lavoro.