Crediti deteriorati, il rapporto UNIREC

Crediti deteriorati in crescita costante; ecco i dati del rapporto UNIREC

Con la crisi che fa voce grossa da anni ormai e che non concede tregua, sempre più in difficoltà, costrette a convivere con l’incognita del lavoro e con il peso crescente di tasse, rate e bollette da pagare, le famiglie e le imprese italiane sono alle prese con una montagna di debiti da saldare.
Dalle scadenze del mutuo della casa alle rate di finanziamento per l’auto, passando per bollette di servizi essenziali, come luce, gas e acqua, è decisamente lungo l’elenco di debiti “dimenticati”, che ha raggiunto il suo livello record nel 2018 con circa 82,3 miliardi di euro; cifra, questa, che segna un aumento del 15% rispetto al 2017.
Questo emerge dal rapporto annuale di UNIREC, l’Unità Nazionale delle Imprese per il Recupero del Credito, da cui si evince che rintracciare e recuperare questi crediti diventa sempre più difficile, poiché circa la metà sono crediti deteriorati, che i debitori non riescono più a ripagare del tutto o regolarmente: di questi il 35% riguarda le imprese e il 69% i consumatori.
I crediti deteriorati che, usciti dal sistema bancario, sono stati intercettati da operatori specializzati, risultano in crescita costante dal 2015.
All’aumento dello stock da recuperare si accompagna la crescente complessità dei processi che esigono tempi più lunghi di gestione: in media 5 o 6 anni con piani di rientro dilazionati rispetto ad un massimo di 12 mesi per la gestione di crediti con anzianità più recente. Dal rapporto Annuale UNIREC, presentato il 16 maggio 2019, emerge una crescita dei crediti affidati del 15,2% nel 2018 rispetto all’anno precedente e un balzo del 70% rispetto al 2014. A conferma della minore qualità del credito è il peggioramento del rapporto tra gli importi affidati e quelli recuperati. Rispetto al totale “solo” 7,8 miliardi (il 10%) vengono rintracciati e incassati, contro il 20% del 2014. 38,7 pratiche sono state prese in carico dagli addetti del settore: circa la metà si concentra in Lombardia, Campania, Lazio e Sicilia.
Secondo le previsioni del presidente dell’UNIREC, Francesco Vovk, dovrebbe esserci una svolta per quanto riguarda la categoria dei Utp, che nei bilanci delle banche italiane rappresentano un’esposizione netta di circa 52 miliardi. Questo, insieme a ulteriori cessioni di Npl, consentirebbe ad un aumento degli importi affidati alle società di recupero crediti.

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