IL COVID E I TRIBUNALI FRENANO RECUPERO CREDITI

La pandemia ha fortemente frenato l’attività di recupero crediti. Unirec: trovare equilibrio

La pandemia e la chiusura dei tribunali ha frenato l’attività di recupero crediti in Italia, che ha perso oltre un quarto degli importi.

Il settore, che conta su 200 aziende raggruppate nell’associazione Unirec, valuta l’effetto delle nuove regole Ue sul trattamento dei crediti deteriorati dalle banche che entreranno in vigore da gennaio e la scadenza delle moratorie sui debiti.

Le moratorie sono state approvate per andare incontro alle difficoltà degli italiani.

È fondamentale, però, adesso, evitare che alla loro scadenza e con le nuove regole più stringenti, le banche e gli stessi debitori si trovino in difficoltà.

Per Francesco Vovk, il presidente di Unirec, è essenziale puntare sul mercato secondario delle cessioni dei crediti a soggetti specializzati che in Italia si è sviluppato in questi anni e che può essere d’aiuto anche per i debitori” prevedendo “piani di rientro” adeguati.

La pandemia ha costretto le aziende Unirec a passare al telelavoro ma la pressione sugli affidi (che negli ultimi anni erano saliti costantemente fino ai 132 miliardi del 2019), sui ricavi e quindi sui margini, si è sentita notevolmente.

L’Europa, dunque, avrà un ruolo decisivo sul tema della gestione del credito: si parla di una amc a livello europeo o di una rete di amc nazionali.

Per altre informazioni, consulta il sito www.studioptf.it

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