Assegno post datato, come regolarizzarlo ed incassarlo

assegni post datati studio PTF

L’ assegno post datato rappresenta un illecito amministrativo ed una pratica che rischia di nuocere sia il soggetto che lo emette che il creditore che deve incassarlo. Scopri come regolarizzarlo ed incassarlo, tutelando il tuo business e la tua affidabilità creditizia.

In Italia, l’utilizzo dell’assegno post datato è oggi ancora piuttosto diffuso, nonostante si tratti a tutti gli effetti di un illecito amministrativo. Di fatti, nel momento in cui un soggetto emette un assegno apponendo una data successiva alla sua emissione, trasforma lo stesso in un’altra tipologia di documento, ovvero un titolo cambiario: essendo tale documento soggetto ad un’imposta di bollo, la postdatazione diventa effettivamente un illecito amministrativo che obbliga al versamento della tassa evasa e di possibili sanzioni. Non solo: l’assegno post datato non è utilizzabile per richiedere un’ingiunzione del tribunale, qualora risulti scoperto, dunque è responsabilità del creditore di tutelarsi rifiutandosi di accettare l’accordo.

Assegno post datato, che cos’è
L’assegno post datato consiste in un assegno bancario che riporta una data successiva rispetto a quella di effettiva compilazione. Tra le due parti si va a creare un accordo verbale per cui il ricevente si impegna a non riscuotere l’assegno prima della data indicata. In questo modo, il soggetto che emette l’assegno ottiene un rinvio del pagamento, mentre il creditore riceve un titolo a garanzia del proprio credito, utilizzabile nel caso in cui il debitore non rispetti la propria obbligazione nei tempi convenuti. Tale prassi si fonda dunque su un tacito accordo tra le parti, che è legalmente non valido.

Incasso di un assegno post datato
Sebbene il D.L. 30 dicembre 1999 n.507 abbia depenalizzato l’emissione dell’assegno post datato da reato ad illecito amministrativo, resta comunque una pratica vietata dalla normativa vigente, come sancito dall’articolo 31 del R.D. 21 dicembre 1933, n. 1736 (cd. ‘Legge sull’Assegno’):

“L‘assegno bancario è pagabile a vista. Ogni contraria disposizione si ha per non scritta. L’assegno bancario presentato al pagamento prima del giorno indicato come data di emissione è pagabile nel giorno di presentazione.”

È dunque stabilito che la postdatazione non determina la nullità dell’assegno, ma nullifica di fatto il patto di postdatazione tra le parti, consentendo al creditore di incassare immediatamente il suo pagamento.
Inoltre, la legge impone una regolarizzazione fiscale al soggetto che emette assegno post datato, attraverso il pagamento della tassa di bollo stabilita per le cambiali, pari al 12 per mille dell’importo stabilito, e delle sanzioni (in misura doppia rispetto all’imposta evasa), con il versamento del 24 per mille sul valore del titolo.

Assegno post datato, quali sono i rischi
Da quanto affermato, è facile dedurre che l’emanazione o la cessione di un assegno post datato rappresenta un rischio per entrambe le parti coinvolte.
In primo luogo, l’assegno post datato non garantisce la sicurezza a chi lo emette, dal momento che l’assegno bancario è, per definizione, pagabile a vista: il creditore può perciò richiedere secondo legge il pagamento immediato, rendendo necessaria la regolazione fiscale ed il pagamento delle sanzioni previste in materia di bollo. Nei casi più gravi, qualora un soggetto emetta un assegno che non potrà essere coperto, dando modo al creditore di procedere con un pretesto alla scadenza del titolo, il debitore sarà identificato come “non affidabile” dal punto di vista creditizio.
In secondo luogo, l’assegno post datato non rappresenta una garanzia per il creditore: nel caso l’assegno risultasse scoperto, questo non può essere utilizzato per un eventuale decreto ingiuntivo al tribunale. La sola alternativa valida, in questo caso, è attendere la scadenza del titolo, che rende l’assegno impagato e dunque documento valido per procedere in via esecutiva per il mancato pagamento.

Alternative all’assegno post datato
Appurato che l’assegno post datato rappresenta un illecito amministrativo, è possibile ricorrere ad altri strumenti per ottenere una dilazione del pagamento, come ad esempio la classica cambiale. Tale alternativa prevede comunque un pagamento dell’imposta di bollo, ma il creditore ottiene così uno strumento di pagamento che sia effettivamente legale e sicuro. Il mancato pagamento della cambiale permette infatti, secondo legge, di procedere con un’azione di pignoramento, senza la necessità di ricorrere ad alcun decreto ingiuntivo.

Se hai bisogno di maggiori informazioni su come regolarizzare o incassare un assegno postdatato, contatta Studio PTF. Siamo a tua disposizione per aiutarti a tutelare il tuo credito e la tua affidabilità finanziaria nel miglior modo possibile.

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